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8 Sfide per Cambiare

8 Sfide per Cambiare

8 Sfide per Cambiare

Tutti noi abbiamo sentito, almeno una volta nella nostra vita, l’impellente esigenza di cambiare. Ad essere sinceri con noi stessi, poche volte abbiamo avuto il coraggio di fare dei cambiamenti totali, drastici o repentini anche se il cuore e tutte le fibre del nostro corpo ci dicevano che avremmo dovuto… Spesso, questi stravolgimenti nei vari settori della nostra vita avvengono comunque per “Causa di forza Maggiore” ovvero quando siamo obbligati dalle circostanze. Questo può avvenire attraverso dolorosi o drammatici eventi, i quali fanno il “Lavoro sporco” al posto nostro e per nostro beneficio, solo perché noi non ci decidevamo a cambiare e prendere una direzione di vita migliore.

Ma non siamo obbligati ad attendere che qualcosa di shoccante o stravolgente ci capiti per cambiare il nostro modo di vivere. Possiamo infatti vivere una vita armoniosa e felice iniziando a capire in anticipo quali sono queste “Misteriose Sfide” che ci impediscono di AGIRE preventivamente. Potremmo così vedere chiaramente cosa ci impedisce di realizzare i nostri legittimi Desideri e Passioni. Affrontando, con miglior lucidità e consapevolezza, quelle scelte che non abbiamo mai avuto il coraggio attuare.

Ecco gli 8 Punti principali:

1. Il nostro senso di sicurezza è completamente definito e circoscritto dal modo in cui gli eventi sono organizzati nella realtà che stiamo vivendo. Gestiamo sempre tutto in modo strategico per garantirci un certo equilibrio mentale. Quindi qualsiasi cambiamento non progettato destabilizzerà questo senso di sicurezza, dandoci l’impressione di farci perdere il controllo. Ad esempio, immagina di aver adottato una “Strategia Inconscia” la quale ci permette di stare al sicuro durante le relazione con altre persone.

E che questa tattica sia quella di essere autonomi e indipendenti dagli altri, forse per remote cause di sfiducia nei rapporti interpersonali. Se all’improvviso ci troviamo a dover essere dipendenti da qualcuno o a lasciar andare in qualche modo la nostra indipendenza, ci sentiremo immediatamente insicuri e stressati, anche se in quella precisa situazione avremmo potuto trarne dei benefici.

La necessità di una routine, che è praticamente l’opposto del cambiamento, rientra nella categoria del “Senso di Sicurezza”. La nostra routine è familiare, prevedibile e per questo ci fa sentire sicuri. Quando dobbiamo fare qualcosa di diverso e la nostra routine viene disturbata, perdiamo quel senso di sicurezza. Percepirci come non sicuri o vulnerabili, attiva i nostri centri primari per la sopravvivenza, che ci urlano: Questo cambiamento deve essere evitato a tutti i costi! Ma è solo un meccanismo di difesa. Si è’ vero, scatta perché intercetta un pericolo di morte, ma in realtà è solo la fine di un frammento di Personalità.

2. Il cambiamento ci fa perdere la fiducia. Questo va di pari passo con il nostro senso di sicurezza, protezione e controllo. Poiché un cambiamento ci richiede di entrare nel nuovo, improvvisamente ci sentiamo vulnerabili, incompetenti e fuori controllo. Molti cambiamenti ci fanno sentire a disagio, perché tutto ciò che sappiamo e tutte le abilità che abbiamo sviluppato sino a quel momento improvvisamente ci sembrano obsolete.

E’ un po’ come se dovessimo cambiare un corso di studi o un lavoro in settori completamente differenti rispetto a quelli svolti sino ad allora per anni. Ci sentiamo anche più in balia degli altri che ora sono più competenti di noi nel nuovo scenario. In questo modo, il cambiamento tende a farci stare male con noi stessi e la maggior parte delle persone vuole evitare questo sentimento a tutti i costi. Quindi fate attenzione.

3. Non capiamo la necessità del cambiamento. Ciò è particolarmente vero se non siamo stati consultati in merito alla modifica, oppure non siamo stati inclusi nella decisione di apportare una modifica nella nostra routine. Per esempio un datore di lavoro che per sue esigenze decide di spostarti in un reparto completamente diverso.

Se non vediamo o sentiamo che la modifica è nel nostro interesse o non capiamo perché sta avvenendo o perché sia necessario un cambiamento, lotteremo duramente per sostenere e rimanere nella posizione che già conosciamo. A volte, un cambiamento sembra modificare in peggio la nostra routine, specie quando ci è stato imposto. In questo caso, avremmo una notevole resistenza al cambiamento.

Potrebbe essere interessante capire che la maggior parte dei drastici cambiamenti “non consciamente ” voluti, derivi proprio a causa della resistenza al cambiamento. Ovvero proprio le persone che di solito sono restie al cambiamento, saranno soggette prima o poi a “Cambiare Forzosamente”, perché le forze che si trovano in questo Universo si allineeranno per costringerle a cambiare.

Quando ciò accade, la prima cosa che un umano fa è, di rifiutare con tutto se stesso che quel cambiamento ci sia stato imposto. Proseguendo l’esempio del datore di lavoro, magari ci appelleremo ai sindacati, ai diritti umani o chissà cos’altro! In realtà spesso non sono i nostri diritti o ragioni che vogliamo difendere, ma è la paura al cambiamento che stiamo cercando di prevenire. Tutti i modi, in cui cercheremo di ottenere il controllo di quella insostenibile situazione, saranno solo un tentativo di riportare le cose alla normalità.

4. Paura di ciò che proiettiamo verso l’ignoto. Questa è la classica insicurezza rispetto al nuovo. Colpisce soprattutto chi non vive nel qui e ora, infatti l’incertezza del futuro e la chiusura a nuove possibilità fa traballare una mente indisciplinata. In realtà le persone non temono l’ignoto di per se, ma temono ciò che immaginano possa contenere l’ignoto. Questo accade perché la nostra fiducia è radicata in ciò che sappiamo. Questo è il motivo per cui esistono proverbi come “meglio il diavolo che conosci che il diavolo che non conosci” o “Non lasciare la vecchia strada per la nuova” In pratica scegliamo di rimanere in una situazione scomoda e dolorosa pur di non cambiare.

La maggior parte di noi preferisce soffrire per lunghi periodi, adattandosi anche a situazioni inumane piuttosto che correre il rischio di fare un cambiamento. Siamo così bravi e fiduciosi, nella capacità di gestire il dolore di ciò che già conosciamo, da farci rifiutare altre possibilità. Anche se in effetti nessuno ha l’assoluta certezza se tale cambiamento sarà migliore o peggiore. Abbiamo paura e non ci fidiamo perché non sappiamo se andrà davvero meglio, e non abbiamo fiducia nella nostra capacità di gestire altro dolore semmai andasse peggio.

Quando pensi al peggio, il meglio svanisce tra quei pensieri.

(William Freespirit)

5. Abbiamo un legame emotivo con ciò che pensiamo che il cambiamento stia minacciando di farci perdere. Se percepiamo una perdita in combinazione con un cambiamento, non accettiamo il cambiamento. Questa potrebbe essere la perdita di una persona cara, un luogo a cui ci siamo affezionati o una cosa. Potrebbe anche essere la perdita di un’idea, di un sentimento o di un’esperienza. Ad esempio, se una persona diventa così anziana da non poter più guidare, potrebbe resistere a questo cambiamento perché provoca una perdita di un senso di autonomia. Oppure ci rifiutiamo di vendere o cedere qualcosa, anche se ci viene offerto un prezzo o uno scambio molto più conveniente solo a causa di un legame emotivo.

6. Bassi livelli di fiducia. Questo è particolarmente vero quando viene richiesto un cambiamento da qualcuno che non è della nostra cerchia di amicizie di cui ci fidiamo. Succede in quanto viviamo in un mondo in cui poche persone si prendono cura degli altri come se realmente fossero parte di se stesse (ovvero chi non è consapevole che siamo tutti Uno). Di conseguenza, molte persone sono disponibili a dare consigli e proporre strategie solo perché ne beneficeranno loro in prima persona o a livello economico o per appagare parti del proprio ego.

La latente definizione ” Ognuno pensa solo per se” ci fa mettere in dubbio di chiunque, a prescindere dalle loro benevoli intenzioni, perché si pensa che fidarsi di qualcuno potrebbe aiutare a capitalizzare solo i loro benefici e non i nostri. Una persona cresciuta aspettandosi questo comportamento o è stata ferita da atteggiamenti simili nel corso della vita, resisterà al cambiamento che viene loro imposto o suggerito da chiunque altro a causa di questa mancanza di fiducia.

Tale definizione si manifesta in un ambiente in cui non ci si può fidare delle persone, causando una “Frammentazione Difensiva” della propria coscienza. Molte delle parti interne di quella persona saranno impegnate in un interminabile conflitto interiore, rispecchiando l’ambiente esterno in cui la fiducia è precaria. Quindi questa persona non si fiderà neppure di se stessa in quanto avrà delle personalità diffidenti tra loro. E il Non fidarsi di te stessi, provoca una resistenza al cambiamento perché non si è sicuri di potersi fidare della personalità che è coinvolta in quel cambiamento.

Per maggiori dettagli leggi IL CORAGGIO DI CAMBIARE

http://tuseiamore.com/il-coraggio-di-cambiare/

7. Non vediamo chiaramente la ricompensa e i vantaggi del cambiamento. Se avessimo visto in anticipo i “Premi”, molto probabilmente avremmo già apportato una modifica alla nostra vita. Ma se non intravediamo una ricompensa o il beneficio di un cambiamento, non ci sentiamo convinti nella scelta o la percepiamo come se ci sia stata imposta. Questo ci fa sentire totalmente fuori controllo, rendendo offuscato anche il riconoscere un reale beneficio o ricompensa del cambiamento. Nessuno abbraccerà un cambiamento se ritiene sarà peggiore dell’attuale situazione in corso. Allo stesso modo le ricompense e i benefici che ci attendono di diritto, rendendoci la vita serena ed armoniosa, non si manifesteranno se continuiamo a resistere con codardia al cambiamento.

8. Percepire la realtà degli effetti a catena. Evitiamo un cambiamento perché non vogliamo che quel cambiamento abbia effetto su altre aree della nostra vita che pensiamo non potremmo controllare. Coscienti o meno tutti viviamo un’esistenza in cui tutto è interdipendente. Una qualsiasi modifica può portare a molte, molte altre. Provocando una serie completamente nuova di problemi, ma anche di infinite possibilità. Molti di noi intuiscono, pur senza ragionarci, che le nostre vite sono simili ad un gioco di domino in cui tutti i pezzi sono in piedi e in fila vicini e dipendenti dalla “caduta” o “l’equilibrio” degli altri pezzi.

Proseguendo l’analogia, alcuni di quei pezzi di domino di solito abbiamo la presunzione di sapere bene dove e come cadranno. Con questa previsione in mente effettueremo un cambiamento controllato nella nostra vita. Ora immagina di fare un cambiamento, di “spingere un domino” e di vederne cadere un’intera catena, inclusi quelli che non avevi previsto di far cadere!

Ad esempio, una donna potrebbe evitare di lasciare il marito nonostante da anni intercorra un pessimo rapporto tra loro. Lei si sente svalutata e messa in secondo piano, ma non ha il coraggio di prendere una decisione a riguardo perché sa che farlo la costringerebbe a trovare un lavoro ed essendo senza patente, risulterebbe tutto più complesso.

Lavorare anziché fare la casalinga significherebbe dover mettere i suoi figli in asilo nido o assumere una babysitter, e l’ulteriore conseguenza potrebbe essere quella di far nascere dei sentimenti negativi dei suoi figli verso di lei o del padre a causa della separazione. Quanto sopra è un esempio molto comune, anche se in diminuzione, in cui la continua sofferenza psicologica accumulata negli anni, causerà di certo qualche malattia psicosomatica, spesso anche grave… ma non solo a lei perchè comunque l’energia familiare negativa coinvolgerà in qualche modo l’intera famiglia.

Per cui, anche se pensiamo di riuscire a intravedere un futuro alquanto complesso e pieno di incertezze e per questo abbiamo particolarmente paura di fare un cambiamento. Non sarà mai paragonabile alle tragiche conseguenze dovute alla nostra “Malsana Stagnazione” perché la natura stessa delle cose ci obbligherà a cambiare in modi imprevisti e spesso alquanto dolorosi.

Con questo spero di averti fatto riflettere, rendendoti consapevole delle sfide invisibili che spesso offuscano la Bellezza e la Gioia di Vivere.

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