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IL Coraggio di Cambiare

IL Coraggio di Cambiare

IL Coraggio di Cambiare

Se vuoi cambiare il mondo, prendi la tua penna e scrivi.
(Martin Lutero)

Perché è così difficile cambiare se stessi? Come possiamo suggerire  agli altri un cambiamento benefico? La risposta è articolata anche se in realtà molto semplice. Possiamo dire che tutti noi, a vari livelli, opponiamo una certa resistenza al cambiamento. La parte più complessa è divenire consapevoli della resistenza interiore che ci blocca.  Portare alla luce e comprendere questa resistenza, è la chiave principale per far svanire il dolore e la continua sofferenza che questa stagnazione provoca nei vari settori della nostra vita e di conseguenza in noi

Se continui a fare quello che hai sempre fatto, continuerai ad ottenere ciò che hai sempre avuto.
(Warren G. Bennis)

Ad esempio, immagina che da tempo desideri  di avere un partner amorevole, magari vorresti anche una relazione duratura per avere una certa stabilità e serenità. Però potresti non essere consapevole di parti di te (personalità) le quali pensano, o meglio hanno precise definizioni, che associano all’idea di avere un partner amorevole e per lungo tempo significherebbe perdere il senso di autonomia.

Per cui in modo consapevole farai di tutto per ottenere il partner “dei tuoi sogni” mentre, una o più parti del tuo subconscio stanno sabotando ogni sforzo che fai in direzione della ricerca di un partner. Risultato rimarrai single sino a quando non avrai affrontato la tua latente resistenza interiore. 

Non essere capaci di riconoscere e dissolvere la resistenza presente, è ciò che ci tiene davvero bloccati in uno schema a prescindere dai nostri sforzi. Per capire la resistenza, immagina di essere in un fiume con una barca, e ci sia una forte corrente verso valle. In questa questa barca ci sono 9 rematori, ognuno dei quali ha una pagaia. Solo un paio di rematori remano verso valle, con la corrente a favore, tutti gli altri invece stanno remando verso il monte, contro corrente. Ovviamente quei rematori che stanno provando a remare la barca contro corrente sono in resistenza, e resistono sopraffando anche i due rematori che stanno cercando di remare a favore del “flusso”.

La resistenza è, in sostanza, la sofferenza che proviamo in certe situazioni quando parti di noi sono in opposizione al “Flusso Naturale della Vita”. Possiamo incontrare opposizioni di vario genere sia all’esterno che dall’interno. La resistenza proveniente dall’esterno può derivare da persone, eventi e circostanze che sembrano opporsi ai nostri progetti, passioni e desideri in modo del tutto casuale. Ma, quello che molti ignorano, è che sia la resistenza interna sia quella esterna vanno in realtà di pari passo, ed ecco perché.

Il bambù che si piega è più forte della quercia che resiste.
(Proverbio giapponese)

La resistenza che incontriamo all’esterno altro non è che un riflesso della resistenza interna già esistente. La principale fonte di opposizione interna, sono le definizioni contrastanti e in opposizione alla nostra natura, le quali generano particolari emozioni. Da quelle emozioni si formulano pensieri dai quali infine si manifestano in parole e azioni. Tutte queste azioni avranno una carica energetica negativa o dissonante che per risonanza “attrarranno” un riflesso molto simile  alle frammentazioni interne della nostra coscienza.

La regola empirica è questa: se hai resistenza nel tuo essere, devi occuparti direttamente della resistenza prima di fare qualsiasi altra cosa. Perchè tutto quello che ti accade “Fuori da te” è solo la conseguenza diretta delle fratture della coscienza, comunemente chiamate  Le Personalità.

La via per uscire passa dalla porta. Chissà perché nessuno la prende mai.
(Confucio)

La maggior parte delle persone che si trova ad affrontare un cambiamento sostanziale, in genere a causa di una forte o prolungata sofferenza, passa sempre attraverso un ciclo di negazione, rabbia, confusione, depressione e tristezza prima di accettare il cambiamento. Non si susseguono esattamente in quest’ordine, ma posso dire per esperienza che questi sentimenti siano una tappa quasi obbligata prima di prendere piena fiducia nel cambiamento. 

Quando diventa più difficile soffrire che cambiare… cambierai.
(Robert Anthony De Mello)

La rabbia per esempio, seppur viene classificata come un’espressione negativa, è molto vicino alla vibrazione che io chiamo  “Volontà di Liberazione”. Ossia è la spinta che ci porta al di là della nostra zona di comfort, quella compressione verso la soglia massima di sopportazione oltre la quale la sofferenza accumulata diventa così intollerabile da far scattare il Cambiamento in un determinato settore della nostra vita. Attenti però a non lasciarsi travolgere, perché quando non ben gestita o compresa nella sua interezza, la rabbia può creare ulteriori disagi e dannose conseguenze.

Una cosa fondamentale da capire sulle emozioni resistenti al cambiamento infatti è, che non provengono per un intento “malefico” ma sono il risultato della resistenza in corso. In pratica la negazione, rabbia, confusione, depressione e tristezza possono essere un chiaro campanello d’allarme che ci suggerisce di Cambiare ma stiamo Resistendo.

Per maggiori dettagli sugli 8 principali Punti di Resistenza Leggi:

8 Sfide per Cambiare

Anche altre persone a cui vuoi genuinamente bene, resisteranno al cambiamento quando pensano che il cambiamento li porterà al dolore anziché al piacere. La loro percezione infatti viene Filtrata e Alterata dalle multi personalità (i rematori contro corrente) e nonostante le nostre migliori intenzioni per indurli ad un cambiamento più armonioso, loro credono sinceramente di agire in linea con i loro migliori interessi nel sostenere qualsiasi resistenza al cambiamento.

Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiar se stesso.
(Lev Tolstoj)

Ad esempio, supponiamo che una subdola personalità risiedente nel tuo subconscio, non voglia perdere peso. La ragione è perchè vi è radicata una definizione che se perde peso, non sarà più in grado di proteggersi dal mondo. Una definizione acquisita magari durante l’infanzia a causa della vulnerabilità rispetto a delle insormontabili cause esterne. Per cui una consistente massa adiposa potrebbe rappresentare, a livello psicologico, uno scudo per rimanere al sicuro restando nascosti e protetti.

Dal punto di vista di questa ben radicata “Personalità”, qualsiasi altra parte di te, che vorrebbe perdere peso anche per benefiche e logiche ragioni, viene considerata una demolitrice di quel Vitale Scudo Protettivo. Per questa personalità in opposizione è come se una o più parti di te fossero impazzite e decidessero che tu andassi in un campo di battaglia interpersonale (Mondo esteriore) pieno di insidie e pericoli senza alcuna armatura! Il risultato sarà un conflitto interno impercepibile, che si manifesterà in un continuo susseguirsi di perdita e aumento di peso a causa dei contrasti tra le energie interiori in opposizione.

Quindi di solito Si Cambia solo quando riteniamo che un cambiamento porterà a qualcosa di positivo, necessario e voluto da tutte le componenti energetiche che risiedono in noi. La paura di perdere le nostre barriere difensive, per ironia, ci pone in una posizione “Difensiva” perchè inconsciamente ricordiamo la sofferenza causata dalla vulnerabilità, e faremo di tutto pur di non abbassare la guardia e cercheremo di fuggire da quella situazione.

La percezione della realtà in questi casi può essere sbagliata, ma chi ne è coinvolto crede sinceramente di agire in linea con i migliori interessi nel dire NO al Cambiamento. Questo rende complicato influire sulla decisione dei nostri amati, come lo è per le parti che noi stessi non riconosciamo come antagoniste. Infatti tutte le persone resistono al cambiamento quando pensano che il cambiamento li porterà al dolore anziché al piacere.

Il cambiamento non è mai doloroso, solo la resistenza al cambiamento lo è.
(Buddha)

Al contrario invece, accetteremo un cambiamento anche repentino se porterà a qualcosa di positivo, necessario e voluto quando saremo sicuri che non ci farà perdere quelle difese che non possiamo/vogliamo permetterci di perdere. In altre parole, quando tutte le nostre “Forze Interiori” sono allineate agiremo e accetteremo volentieri qualsiasi disagio derivante dal cambiamento e potremmo superare sofferenze persino maggiori, perché considereremo l’obbiettivo che desideriamo di maggior appagamento e beneficio. In questi casi non ci sarà resistenza al cambiamento o la resistenza sarà così minima che il cambiamento non sarà così difficile.

Esiste inoltre una grande differenza a livello Energetico/Vibrazionale tra una convinta negazione al “Non Cambiare per Paura” e tra Affrontare con Coraggio un cambiamento accettando e “Riconoscendo di aver Paura”. Come si può dedurre il primo atteggiamento è propenso a “Fuggire dal cambiamento” occludendosi altre opportunità, la seconda invece si apre a nuove possibilità pur riconoscendo una resistenza interiore.

Con questo voglio dire che, quando non si verifica un sostanziale e benefico cambiamento in noi o in altre persone a noi care, è necessario lavorare PRIMA DI TUTTO sulla resistenza che impedisce il cambiamento. Per farlo è essenziale essere con una mente aperta a nuove tecniche, e soprattutto occorre volerlo. E’ possibile, per esempio, predisporsi in uno stato di relax e per il tempo che riteniamo necessario, iniziamo a dialogare mentalmente o verbalmente con le parti in “opposizione”, proprio come fossero individui Reali, perché come tali influenzano la nostra vita prendendo decisioni di cui spesso non siamo consapevoli….per cui non sono poi così “irreali”

Possiamo porgerli domande dirette riguardo la loro origine, cosa temono, come possiamo aiutarli etc. e sentire quali parti del corpo reagiscono con fastidi, dolori o altre sensazioni. Potrebbero affiorarci delle immagini nella mente, e anche in questo caso è importante rimanere focalizzati sulle sensazioni emotive che si percepiscono. Possiamo dialogare con le nostre “entità” tranquillizzando quelle parti disconnesse con frasi di Sicurezza, Benevolenza e Comprensione. In fondo stiamo comunicando con i frammenti della nostra stessa coscienza che per Difesa si oppongono all’integrità e alla nostra serenità. Questo processo meditativo ci aiuterà a dissolvere molte resistenze, occorre farlo sempre con ferma convinzione, comprensione e compassione per se stessi o gli altri coinvolti, meglio se riusciamo ad eseguirli con un facilitatore di professione. 

Il vero cambiamento, la vera rivoluzione avviene abbandonando il noto per l’ignoto; sostituire al noto qualcosa’ altro che conosciamo non è un cambiamento.
(Krishnamurti)

Infine se hai riscontrato una certa “Resistenza” rispetto a quanto letto sino ad ora, cosa alquanto probabile per ovvi motivi…. Potrai, se non altro, provare a NON ostinarti sull’idea che un determinato cambiamento debba avvenire a qualsiasi costo. Perché se non si possiede la volontà di Agire per risolvere la resistenza al cambiamento, almeno si può provare ad allentare la sofferenza che ne deriva.

Potresti per esempio accettare il fatto che Non Devi per Forza Cambiare, perché in fondo stai bene così nonostante tutto (. Questo pensiero di psicologia inversa alleggerirà lo stress emotivo dovuto alla resistenza e forse sarà proprio quello che ti permetterà di dissolverla, in fondo

NESSUNO PUO’ CAMBIARE SE NON VUOLE DAVVERO CAMBIARE!  

 

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