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I misteri della Coscienza

I misteri della Coscienza

I misteri della Coscienza

Dove si trova la Coscienza? Perché esiste? Viene percepita solo nei confini fisici di ognuno di noi o si estende all’infinito includendo tutto l’esistente e quindi l’intero creato?

Se non vi siete mai posti queste domande e vi piacerebbe approfondire vi suggerisco di abbandonare, almeno momentaneamente, tutte le nozioni e definizioni acquisite sulla parola coscienza sino ad oggi. Quanto sto per esporre è di sicuro uno tra i più interessanti paradossi che ha coinvolto la mia ricerca personale e coinvolge sempre chiunque voglia sondare la propria esistenza.

A mio parere, ogni qualvolta ci viene sottoposta una novità, sarebbe saggio se riuscissimo a valutarla senza pregiudizio, a “Cuore Aperto” per intenderci, in modo tale da poter assimilare meglio quelle nozioni che sono in sintonia con la nostra genuina essenza.

Il mio disegno non era il disegno di un cappello.
Era il disegno di un boa che digeriva un elefante. Affinché vedessero chiaramente che cos’era, disegnai l’interno del boa.
Bisogna sempre spiegargliele le cose, ai grandi.
(Il Piccolo Principe – Antoine de Saint-Exupéry )

Il significato della parola Coscienza è stata interpretata in molti modi diversi nel corso dei millenni, creando non poche incomprensioni anche tra le file di noti teologi e religiosi. La diffusione del suo significato lo troviamo documentata già nei testi sacri Rigveda dell’India tra il secondo e terzo millennio A.C. secondo quanto pervenuto dalle scritture sino ai nostri giorni.

Al di là delle soggettive interpretazioni, e i limiti dei vocaboli nel descrivere concetti apparentemente astratti, quello che noi descriviamo come coscienza non cambia. La Coscienza, ovvero la capacità di essere consapevoli di esistere  rimane infatti invariata per sua stessa natura, seppure coinvolta in un eterno e continuo mutamento, davvero un affascinante paradosso.

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

(Empedocle, Anassagora, Democrito)

L’Energia stessa con cui sono formate tutte le forme nell’universo provengono dai riflessi di una Coscienza Unica, la quale rispecchiandosi su se stessa, crea delle apparenti referenze “Esterne” rispetto all’osservatore. Questo vale sia per ogni singola entità, così come per tutto quello che esiste di “inanimato” nel creato. In sintesi, qualsiasi effetto sensoriale percepibile nel creato è originato dalla proiezione della coscienza.

Un esempio che potrebbe aiutarti è l’analogia con la “casa degli specchi” che troviamo nei Luna Park. All’interno, più esattamente al centro, ci sei Tu. Immagina di essere li da sempre e per sempre, perché il “Tempo e lo Spazio” sono una conseguenza della Coscienza. Da quella posizione puoi osservarti solo attraverso “degli specchi” i quali hanno tutti caratteristiche e angolazioni differenti l’uno dall’altro.

Ora immagina che non solo tu, posizionato sempre al centro, ma anche ogni singolo “specchio” provi delle sensazioni osservando il suo stesso riflesso da altre possibili, differenti e uniche angolazioni. Il risultato che si otterrà, seppur in modo simbolico e riduttivo, sarà quello di avere infinite possibilità di prospettive e sensazioni differenti provenienti da ogni singolo Specchio.

In pratica tutti i riflessi e le sensazioni derivate da infinite possibili varianti sono uniche ed eterne. Così come le rispettive combinazioni frattali che si possono osservare e provare da un particolare singolo “specchio”. E, non scordarti che “Tutto” quanto è stato creato nella “casa degli specchi” da un Unico Originale Riflesso, Tu!

Proprio grazie alla consapevolezza di quello che percepiamo come se fosse “fuori di noi” possiamo capire chi siamo, senza tale confronto riflettente non sarebbe possibile definirci, conoscerci o identificarci, e questo vale sia per il creato che per il suo stesso “Creatore”.

Ogni singolo frammento di coscienza esistente è un occhio di Dio che osserva il riflesso di se stesso per conoscersi. (William Freespirit)

Ora potrebbe sorgere un’altra serie di domande, Conoscere cosa esattamente? Conoscere l’Esistente da prospettive differenti. E cos’è l’Esistente? Chiederebbe un bambino curioso, con le sue sagge e genuine domande, perché si sa, un adulto certe questioni non se le pone nemmeno più, forse perché pensa che sa già tutto… tranne che non sa di non sapere.

L’esistente, ovvero TUTTO quello che esiste, incluso te e me, esisterà per sempre in quanto l’Esistente non è soggetto al tempo o allo spazio, al contrario tempo e spazio sono caratteristiche dell’esistenza. Per cui la proprietà principale dell’esistente è Esistere, e tutto quello che Non Esiste non potrà mai divenire esistente, perché per sua stessa definizione NON esisterà mai, palese no?

L’Esistente Esiste in Eterno e include tutte le possibilità immaginabili. L’inesistente non è immaginabile perché non esiste. (William Freespirit)

Per esplorare le infinite possibilità dell’Esistente, occorre che ci sia una Coscienza Unica che Non Conosce se Stessa, la quale è l’Unità intera complessiva, sia una Coscienza Frammentata o riflettente della stessa. Tutto il Creato per conoscersi ha quindi la necessità di osservarsi attraverso il riverbero di infinite combinazioni di Frequenze Energetiche. Osservandosi e sperimentandosi sempre da prospettive Uniche e per questo infinite.

In pratica la Coscienza è sempre presente in Tutto e dappertutto, persino una pietra avrà un suo “grado di coscienza” e percepirà una sua consapevolezza di cosa essa sia, attraverso l’esperienza della coscienza di uno o più osservatori esterni che osservano quella pietra.

Se può sembrarti un ragionamento complesso ed irrazionale, dalla mia prospettiva tutto quanto esposto sinora è logico, intuitivo e sensato anche se paradossale. Questa ipotetica divergenza, potrebbe essere un classico esempio di prospettive/riflessi differenti, che ci contraddistingue gli uni dagli altri, anche se in sostanza siamo entrambi parte di un’unica grande Coscienza Divina.

Molti nel campo spirituale sono attratti dal divenire un tutt’uno con Dio sforzandosi di unirsi definitivamente con la Coscienza Unica Divina, Che Assurdità! Forse pensano di raggiungere chissà quale sommità celestiale. Ma è probabile che non si siano mai chiesti…. e dopo?!

Perché l’evoluzione deriva dal continuo “movimento della Coscienza” la quale acquisisce Esperienza che è il requisito essenziale dell’esistenza e per questa ragione non può essere compatibile con alcun grado di “stagnazione”.

“Non potresti entrare due volte nello stesso fiume”

Pánta rheî /Panta Rei – Tutto scorre. (Eraclito)

Per cui, voler divenire Uno con il Creato, è davvero una follia mentale causata probabilmente da una variante dell’ego camuffata da spiritualità. Non sto dicendo che non sia un buon obiettivo spirituale o di crescita personale, anzi ve lo consiglio se è quello che davvero sentite nel Cuore e vi appassiona tanto.

Ma anche una volta raggiunto uno “Stato di Coscienza Totale”, ovvero uno stato d’essere che sia consapevole dell’esistenza globale dell’uno, ci saranno comunque altrettante infinite prospettive da cui osservare Tutto l’esistente dalla prospettiva dell’Uno/Il Tutto. Ma anche queste prospettive a loro volta si moltiplicheranno esponenzialmente intersecandosi con gli stati sperimentali precedenti creando un’infinito universo frattale.

Dobbiamo finalmente renderci conto che esistiamo tutti quanti all’interno di una incalcolabile matrice che si rispecchia infinite volte. Una Matrice che collega ognuno di noi ad ogni altro essere e fenomeno dell’universo, alcuni questo fenomeno lo chiamano “Entanglement” per me invece è Divinamente Ineffabile.

L’uomo deve destarsi, aprire gli occhi alla verità se non vuole correre il rischio di attraversare la vita come un bruto incosciente. (Paracelso)

Il paradosso della Coscienza rispetto a tutto il Creato è che, mentre da una parte non ha conoscenza di se, da un’altra prospettiva si conosce ed è cosciente del tutto. Il Tutto include anche energie come: pensieri, emozioni, definizioni, personalità, realtà parallele, i multi universi, le Dimensioni e le Densità….solo per citare alcuni esempi e intenderci meglio quando uso la parola Il Tutto.

Grazie a questo paradossale ma bilanciato meccanismo, l’universo si conosce e non si conosce allo stesso tempo. Ragion per cui l’espansione universale o l’Auto-conoscenza di Dio, (giusto per stabilire un termine) è possibile grazie a nuovi sentieri unici ed individuali che ognuno di noi percorre cercando di seguire il Desiderio o Progetto iniziale della propria Anima.

Questa “espansione” individuale servirà a conoscere meglio CHI SIAMO all’interno del creato già esistente, e più ci immergeremo nella ricerca Introspettiva del nostro Essere Individuale, più Conosceremo gli aspetti del Tutto di cui facciamo parte, perché noi siamo in Dio come Dio è in noi.

Buona Riflessione!

Non uscire da te stesso, rientra in te: nell’intimo dell’uomo risiede la verità. (Sant’Agostino)

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